Auto e multe non pagate: cosa succede con la nuova rottamazione 2026? Ecco cosa cambia davvero

Auto e multe non pagate: cosa succede con la nuova rottamazione 2026? Ecco cosa cambia davvero

Siria Libanori

Novembre 26, 2025

La notifica che molti rinviano da anni arriva davanti alla porta: una pila di verbali, un avviso di mora per un bollo non pagato, e la domanda pratica che gira nelle testate e nei bar. La manovra di bilancio in discussione apre la possibilità che Comuni e Regioni possano proporre una sorta di definizione agevolata per i debiti locali. Non sarebbe un condono automatico a livello nazionale, ma una scelta discrezionale degli enti locali, con regole che potrebbero cambiare da territorio a territorio. Chi si trova con multe arretrate o con il bollo auto scaduto guarda alla misura come a una chance per chiudere posizioni aperte, pagando meno interessi e sanzioni. Al tempo stesso resta l’incertezza: non è ancora possibile dire quali Regioni o Comuni aderiranno e con quali criteri. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio questo: la pura esistenza della norma non garantisce automatismi nella pratica amministrativa. Questo servizio spiega cosa prevede la bozza, cosa può essere incluso e quali passaggi pratici seguiranno i contribuenti che vorranno valutare l’adesione. Lo raccontano gli uffici tributi di diversi comuni: la procedura, ove attivata, mira a ridurre la parte accessoria dei debiti e a facilitare la rateazione, ma lascia intatti alcuni aspetti non sanabili. Un fenomeno che in molti notano solo in momenti di cambiamento normativo è la disparità territoriale: in Italia, la stessa norma può tradursi in soluzioni molto diverse a seconda della Regione o del Comune che la applica.

Cosa prevede la proposta

La bozza di manovra contiene una norma che autorizza i Comuni e le Regioni ad aprire una definizione agevolata per i tributi locali. In pratica, gli enti territoriali avrebbero la facoltà di mettere a disposizione dei contribuenti strumenti per regolarizzare posizioni pregresse relative a tasse e sanzioni di competenza locale. Tra le voci citate come potenzialmente ammissibili figurano il bollo auto non corrisposto e le sanzioni per violazioni del Codice della Strada, ma solo nella parte economica.

Auto e multe non pagate: cosa succede con la nuova rottamazione 2026? Ecco cosa cambia davvero
Banche, calcolatrici e denaro simboleggiano la gestione delle finanze, tra rottamazione e moratorie per il fisco. – uchimura.it

La logica è chiara: consentire la composizione delle posizioni debitorie diminuendo oneri accessori come interessi e sanzioni, e favorendo forme di rateizzazione. Chi aderisce potrebbe dunque pagare la sola quota capitale con sconti sulle maggiorazioni e con tassi contenuti, ipoteticamente attorno a un valore moderato stabilito dalla norma. Tuttavia la misura non impone nulla: ogni ente decide se e quando attivare la procedura e con quali limiti temporali e soglie.

Per questo motivo, bisogna considerare che le regole operative potranno variare: termini di adesione diversi, criteri per la riduzione delle somme, e modalità di pagamento non uniformi. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’impatto sulle entrate locali: alcuni Comuni potrebbero scegliere di non aderire per ragioni di bilancio, mentre altri potrebbero usarla come strumento per aumentare la riscossione. Intanto gli uffici tributi stanno preparando le linee guida per l’applicazione pratica, e il dialogo tra amministrazioni regionali e locali sarà determinante.

Quali debiti rientrano e quali no

La misura, come concepita nella bozza, riguarda esclusivamente i tributi locali. Questo significa che sono esclusi dall’operazione i debiti tributari di natura statale o collegati a interventi particolari. Tra le esclusioni ricorrenti nelle ipotesi discusse ci sono le addizionali IRPEF comunali e regionali, l’IRAP e i recuperi di aiuti di Stato, per i quali la norma non prevede una sanatoria.

Un altro limite rilevante riguarda i casi già oggetto di precedenti sanatorie non perfezionate: gli importi rimasti in sospeso dopo processi di definizione passate potrebbero rimanere esclusi. Inoltre, gli atti che derivano da contenziosi con condanne penali o contabili non sarebbero sanabili con questa procedura. Ecco perché il quadro che si sta delineando è selettivo: non tutto ciò che è scaduto può essere rimesso in termini con pari facilità.

Per le multe stradali la riduzione, se prevista dall’ente, riguarda la sola componente economica: le sanzioni accessorie, come la sottrazione dei punti patente, restano efficaci e non vengono cancellate dalla rottamazione. Chi guida, dunque, deve mettere in conto che pagare meno potrebbe non rimuovere tutte le conseguenze amministrative della violazione. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno, quando il controllo su revisione e assicurazione si intensifica, è la percezione di maggiore rigidità nell’applicazione delle sanzioni accessorie rispetto a quelle economiche.

Cosa deve fare il contribuente

La prima azione pratica è semplice ma decisiva: verificare se il proprio Comune o la propria Regione ha ufficialmente attivato la procedura. Non basta la norma nazionale: è l’adesione locale che determina la possibilità di accedere alla misura. Chi ha posizioni aperte dovrebbe chiedere agli uffici tributi l’elenco dettagliato dei debiti ammissibili e le scadenze per presentare richiesta.

Il secondo passo è mettere in ordine i numeri: controllare gli importi richiesti, eventuali pendenze collegate e la presenza di procedure esecutive in corso. In molti casi conviene valutare con attenzione la convenienza economica: si tratta di confrontare quanto si pagherebbe con la rottamazione rispetto ai costi di una riscossione ordinaria. Gli strumenti a disposizione possono prevedere la rateizzazione con interessi contenuti, ma è fondamentale conoscere il tasso applicato e le condizioni di mora in caso di mancato pagamento.

Infine, non trascurare il supporto professionale: gli sportelli tributi comunali possono fornire informazioni di dettaglio, mentre un consulente fiscale aiuta a valutare scenari complessi. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la possibilità che enti diversi adottino soluzioni differenti; per questo, chi possiede autovetture o ha più posizioni debitorie deve muoversi con attenzione e con documentazione aggiornata. Molti cittadini si presenteranno agli sportelli per prendere una decisione che inciderà sulla regolarità delle proprie posizioni tributarie nei mesi a venire.